
Definizione di stalking
Sempre più spesso, specie al telegiornale, sentiamo ricorrere questa parola: stalking. Il verbo inglese “To stalk” significa letteralmente “cacciare in agguato” oppure “pedinare in modo furtivo”. Ed è esattamente questo che fa lo stalker: segue in modo ossessivo la sua vittima, si apposta vicino a casa sua, la tempesta di telefonate o messaggi pieni di insulti e minacce.
In sostanza, mette in atto una serie di comportamenti persecutori e molestie, tali da interferire con la vita privata della persona, scatenando forti stati d’ansia e paura.
Perché si parli di stalking è necessario che si verifichino le seguenti tre condizioni:
- devono esserci una serie di intrusioni ripetute, almeno 10, rivolte contro uno stesso individuo per un periodo continuativo di alcune settimane
- tali atteggiamenti devono essere vissuti dalla vittima come sgraditi e invasivi
- tali atteggiamenti devono scatenare nella vittima sentimenti di paura e ansia
Come agisce uno stalker
Qual è il comportamento di uno stalker e quale il suo profilo, cioè le sue caratteristiche?
Di seguito alcune delle condotte tipiche del persecutore:
- ti tempesta di telefonate, restando in silenzio quando prendi la chiamata oppure coprendoti di insulti
- invia sms o messaggi su whatsapp e altre chat in modo insistente e invadente
- si apposta nei pressi di casa tua oppure del tuo luogo di lavoro
- ti pedina e ti spia nel tuo ambiente
- viola la tua posta elettronica (casella email) oppure i tuoi account social come Facebook, Instagrma etc
- danneggia beni personali come l’automobile
- ti minaccia verbalmente di violenza
- ti aggredisce fisicamente
Lo stalker potrebbe anche prendere di mira chi è più vicino alla sua vittima, agendo sui familiari, sul partner, su amici e colleghi di lavoro e perfino sugli animali domestici.
Il profilo dello stalker
Ma chi è lo stalker? Nella maggior parte dei casi, si tratta di un ex partner che non accetta la fine della relazione ed è determinato a riallacciare i rapporti. Di frequente, però, ciò che lo spinge è il desiderio di vendicarsi da un torto subito, rendendo la vita impossibile alla vittima di turno.
In altri casi, si tratta di un amico, un collega, un conoscente e talvolta persino un completo sconosciuto, un estraneo intenzionato ad avvicinarsi alla vittima ed entrare in relazione con lei o lui.
In base agli studi effettuati, esistono cinque tipologie diverse di stalker, a seconda delle motivazioni che lo spingono a cercare di interagire e stabilire una relazione ossessiva con la vittima:
- risentito
- cercatore di intimità (o bisognoso di affetto)
- corteggiatore inadeguato
- rifiutato
- predatore
Lo Stalker “risentito”
Quello del risentito è il profilo più classico e diffuso. Generalmente, è proprio un ex compagno o compagna che ritiene ingiusta o immotivata la rottura. Prova risentimento, rabbia e un forte senso di rivalsa. Desidera far soffrire l’altro, causargli dolore in modo da potersi vendicare del torto subito.
Per questo, si sente in diritto di attaccare quella persona, ledendo la sua immagine, danneggiando beni di sua proprietà, insultandola e svilendola in ogni modo che riesce a trovare.
Lo Stalker “cercatore di intimità”
A differenza del “risentito”, lo Stalker “cercatore di intimità” non nutre sentimenti negativi nei confronti della sua vittima. Piuttosto, sente il bisogno di legare con lei, cerca la sua attenzione e vuole instaurare un legame di qualche tipo. Per questo, tenta continuamente degli approcci, telefona, manda regali, senza curarsi delle risposte negative della vittima.
Questi soggetti spesso hanno deficit affettivi o presentano una fragilità psicoemotiva che li induce a sovrastimare la gentilezza altrui, fraintendendo semplici gesti di cortesia e accoglienza, che interpretano come possibile segnali di interesse affettivo e/o sessuale.
Molti, di conseguenza, si illudono di essere ricambiati dall’altro, anche quando questo manifesta disagio.
Lo Stalker “corteggiatore inadeguato”
Nella tipologia dello Stalker “corteggiatore inadeguato” rientrano individui che, solitamente, hanno scarse capacità sociali e difficoltà a relazionarsi con gli altri, in particolare con potenziali partner. Non è in grado di entrare in sintonia con loro. Per questo, comincia un maldestro corteggiamento che sfocia in condotte di stalking.
Impulsivo e assillante nella prima fase, questo tipo di stalker tende a stancarsi presto, non riuscendo a ottenere quel che vuole. Per questo, cambia spesso vittima.
Lo Stalker “rifiutato”
Il molestatore che rientra in questa categoria è colui o colei che comincia a perseguitare la vittima dopo aver subito un rifiuto.
Potrebbe trattarsi di un ex fidanzato che ha cercato un nuovo approccio ed è stato allontanato. Ma anche di un conoscente o un amico che avrebbe voluto instaurare una relazione e si è visto negare questa possibilità.
Lo Stalker “predatore”
La motivazione che spinge questo tipo di molestatore a stalkerare la propria vittima è il desiderio di avere rapporti sessuali con lei.
L’altro diventa una preda da inseguire e spaventare in vario modo, con lunghi appostamenti, controlli continui, pedinamenti. Di solito, la sua vittima è una persona completamente estranea, più nello specifico una donna o anche un bambino.

Le conseguenze dello stalking; disturbi psicologici e sintomi
Chi ha uno stalker, qualcuno che lo perseguita e non lo lascia respirare, vive una situazione molto pesante dal punto di vista psicologico. Spesso, nel tentativo di sfuggire al molestatore, le vittime cambiano le proprie abitudini di vita: abbandonano hobby e passatempi fuori casa, escono il meno possibile a meno che non siano accompagnate da parenti o amici di fiducia, limitano le attività sociali.
Tutto questo nel timore di poter incontrare il proprio stalker.
L’ansia, la paura e l’esasperazione vissuta inducono spesso persino a cambiare il proprio numero di telefono, l’email e gli altri contatti personali in modo da non ricevere più messaggi e chiamate indesiderate. Ma c’è anche chi è costretto a cambiare lavoro o trasferirsi pur di mettere una grande distanza tra sé e lo stalker.
Le vittime di stalking possono andare incontro a diverse problematiche come forti stati d’ansia accompagnati da attacchi di panico, disturbi del sonno, pensieri ricorrenti relativi all’evento traumatico sperimentato. Sintomi che spesso rappresentano la manifestazione di un disturbo da stress post-traumatico.
Altra problematica comune tra le vittime di stalking è lo sviluppo di disturbi psicosomatici cioè problemi fisici che non hanno origine organica ma derivano dalle sollecitazioni a cui è sottoposto continuamente il nostro sistema nervoso a causa di eventi stressanti e dalla forte carica emotiva.
Altro disturbo che può insorgere in chi subisce lo stalking, specialmente nel caso ci siano abusi fisici o sessuali è l’avversione sessuale. La vittima sviluppa manifesta vera e propria repulsione per la sessualità e per i contatti di tipo intimo, evitando sistematicamente di trovarsi in situazioni che potrebbero sfociare in un rapporto sessuale. In questa sfera si colloca anche il vaginismo, un disturbo del dolore sessuale che rende impossibile avere rapporti con il proprio partner.
Psicologo per vittime di stalking Roma Prati
È importante che le vittime di stalking e atteggiamenti persecutori possano ricevere l’aiuto e il sostegno necessario, venendo accolte in un ambiente terapeutico empatico e rassicurante. Si rende necessario un intervento psicologico e psicoterapeutico che possa permettere loro di riacquistare il proprio benessere psicofisico attraverso il trattamento dei disturbi manifestati e un percorso che consenta di ritrovare sicurezza e serenità.
Presso il nostro studio di psicoterapia a Roma Prati sono presenti numerosi professionisti qualificati, psicologi e psicoterapeuti esperti che possono affiancare le vittime di stalking.
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Il nostro centro si trova in Circonvallazione Trionfale 145, 00195 Roma, zona Prati.
Il Centro di psicologia e psicoterapia Il Filo di Arianna può essere raggiunto comodamente anche con i mezzi pubblici, vista la vicinanza con due fermate della metropolitana linea A: Cipro e Lepanto.
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