Molte persone richiedono un aiuto psicologico apparentemente per sofferenze amorose.
La vita sentimentale, in realtà, riflette aspetti spesso inconsci e sommersi che necessitano di essere riconosciuti.
“I problemi di cuore” possono configurarsi come preziosa occasione per conoscersi e raggiungere una maggiore consapevolezza di Sé.
Aspetti emotivi e psicologici nella scelta del partner
Gli incastri di coppia non sono mai totalmente casuali. Se il caso può determinare l’incontro iniziale, sono poi gli aspetti emotivi e psicologici a favorire il legame.
Ciascuno di noi nella relazione di coppia ricerca inconsciamente il soddisfacimento dei bisogni infantili non risolti nella propria storia di sviluppo e familiare.
Sin dai primi anni di vita la persona matura una rappresentazione di Sé, dell’altro e del mondo in base alle primarie relazioni di attaccamento con le figure genitoriali.
Ciò significa che se un bambino si è sentito amato, visto e protetto, con molta probabilità svilupperà una rappresentazione di sé come amabile e meritevole di cure e attenzioni e una rappresentazione dell’altro come attento e affidabile e questo inciderà profondamente sulla scelta del partner.
Non è una dinamica lineare e razionale ma circolare, multifattoriale ed in parte inconscia che possiamo comprendere meglio attraverso un esempio pratico: se una persona ha un vissuto infantile di incuria ed invisibilità, porterà con sé il bisogno di essere vista e accudita, ma avrà strutturato ed interiorizzato una rappresentazione di sé come di colei che è “invisibile” e una rappresentazione dell’altro come manchevole e carente.

Ciò potrà favorire la scelta di partner indisponibili emotivamente, che le confermeranno la posizione di invisibilità e la sfiducia verso l’altro.
Le persone adulte che ripetutamente sono attratte dagli amori impossibili, che non hanno mai costruito un rapporto significativo e duraturo pur desiderandolo, con molta probabilità vivono una condizione di eccessiva dipendenza dalla famiglia d’origine e, al contempo, hanno interiorizzato una percezione di sé svalutata, non meritevole di amore.
Reiterare scelte disfunzionali sottendono spesso la necessità di elaborare dinamiche infantili irrisolte, rivivendole.
In tal senso, non è possibile attribuire il copione relazionale ad esito infelice solo all’esterno, agli incontri “sfortunati” ma va riportato anche a motivazioni interne, legate al tipo di attaccamento sviluppato durante l’infanzia.
Ciò non significa sentirsi onnipotenti, e pensare che tutto dipende da noi ma neanche percepirsi impotenti, in balia dell’esterno.
L’obiettivo è raggiungere una posizione di responsabilità soggettiva, di consapevolezza di sé.

Crescita, crisi di coppia e separazione
Le coppie che riescono ad attraversare il delicato passaggio da innamoramento ad amore, ossia da una fisiologica fase di idealizzazione dell’altro all’accettazione della realtà e dell’altro con le sue mancanze ed imperfezioni, si confrontano con sfide evolutive e specifici compiti di sviluppo, che si rivelano ancora più ardui in una società, come quella odierna, strutturata su ritmi frenetici e cambiamenti ultrarapidi, caratterizzata da miti individualisti, dalla centralità dell’online e del virtuale.
Viviamo in una società che propone modelli di autonomie precoci a scapito dell’importanza di riconoscere i bisogni affettivi e il valore delle relazioni.

Il ciclo vitale di una coppia, come quello di un individuo, prevede fasi consecutive caratterizzate da un evento critico normativo e relative sfide adattive.
Facciamo l’esempio dell’arrivo di un figlio.
Il passaggio da diade a triade, da coppia a famiglia, costituisce una fase del ciclo vitale caratterizzata da profondi cambiamenti, non solo per i neogenitori ma anche per la famiglia allargata.
L’incastro di coppia ed il grado di intimità riflettono il grado differenziazione dei due partner, ossia il livello di maturità emotiva, il processo di svincolo dalla propria famiglia d’origine.
La crisi all’interno di una coppia è quindi fisiologica e racchiude in sé la possibilità di crescita e cambiamento.
Una coppia che non riesce a riconoscere e manifestare la crisi può sottendere una dinamica di eccessiva dipendenza. La crisi latente di coppia può trovare espressione sotto forma di somatizzazione attraverso il disagio di un figlio o nella sfera della sessualità.
Talvolta, l’esito evolutivo di una crisi può essere costituito dall’esperienza di separazione.
Viceversa, la separazione può essere provocata dal grado di immaturità dei due partner che non sono riusciti a crescere insieme, ad affrontare il cambiamento e ri-scegliersi.
La separazione non è di per sé un evento patologico e disfunzionale ma è fondamentale la modalità con cui ci si separa. Non ci si separa solo dall’altro ma anche da alcune parti di sé e da un progetto condiviso.
Separarsi costruttivamente vuol dire poter riconoscere e accettare il dolore, valorizzare il legame affettivo e mantenere una co-genitorialità se si è in presenza dei figli.
È chiaramente un processo che richiede dei tempi di elaborazione.
Se le difficoltà di coppia divengono pervasive è bene richiedere un aiuto specialistico per recuperare il benessere individuale e relazionale, attraverso un percorso di psicoterapia individuale.

Costruire una comunicazione autentica con la terapia di coppia
La coppia rappresenta la colonna portante della famiglia e al contempo la dimensione più fragile.
È molto difficile per le coppie chiedere un aiuto psicologico, sia per il timore del giudizio, sia per la paura dell’eventuale separazione.
Spesso i partner si rivolgono a un terapeuta di coppia quando si trovano ad affrontare il problema di un figlio, che sottende una crisi di coppia latente.
In una prima fase, è piuttosto comune che i membri della coppia fase approccino la figura dello psicoterapeuta come se fosse un avvocato, ricercando la sua alleanza contro il partner: ciascuno si aspetta che sia l’altro a dover cambiare.
La psicoterapia di coppia prevede tendenzialmente una frequenza quindicinale e si pone la macro-finalità di favorire una maggiore consapevolezza di sé e della relazione attraverso la rivisitazione delle storie di sviluppo dei due partner, con gli obiettivi di delineare un confine chiaro tra sé e l’altro, di raggiungere un buon contatto con i propri bisogni e di compiere scelte più libere, costruendo una comunicazione autentica e intima.
L’esito di una psicoterapia di coppia non è quindi definibile a priori ma è la meta di un viaggio di scoperta che si compie insieme.
Articolo a cura della dottoressa Giulia Gregorini, psicologa e psicoterapeuta del Centro Il Filo di Arianna

- Introduzione
- LA SCELTA DEL PARTNER: PERCHE’ HO SCELTO TE?
- IL CICLO VITALE DELLA COPPIA: CRESCERE INSIEME
- CRISI DI COPPIA: ALLARME O POSSIBILITA’?
- QUANDO LA COPPIA SCOPPIA: SEPARARSI COSTRUTTIVAMENTE
- GLI AMORI IMPOSSIBILI
- LA PSICOTERAPIA DI COPPIA
- Esercitazione finale
- Conclusione e saluti
La coppia oggi:
tra desiderio e paura di amare
Il presente Workshop Teorico Esperienziale
si pone l’obiettivo di favorire un processo di conoscenza e consapevolezza
su una dimensione fondamentale che riguarda trasversalmente l’esperienza di molti e che rispecchia l’interesse collettivo:
la vita di coppia nella società odierna.
I brevi cenni teorici si propongono di fornire strumenti di conoscenza
e input di riflessione.
I momenti esperienziali si configurano come opportunità di interazione gruppale e come strumento per facilitare la comprensione e l’interiorizzazione
Per informazioni e prenotazioni:
info@filodiariannapsicologia.it
Scarica il programma in pdf e prenota il tuo posto.
POSTI LIMITATI