Salve a tutti, io sono la dottoressa Giulia Gregorini e sono una psicologa e psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale.
Cosa significa?
Che lavoro con individui, coppie e famiglie, con bambini, adolescenti adulti e anziani. Nel mio orientamento, il disagio personale viene riletto e risignificato in una cornice relazionale. Si lavora molto sulla storia familiare e sulla trasmissione trans-generazionale, considerando ognuno di noi mai totalmente indipendente dalle proprie radice ma allo stesso tempo capace di autodeterminazione.
Più si è consapevole della propria storia e del ruolo svolto all’interno della propria famiglia e più si ha la possibilità di fare scelte libere.
In particolare mi occupo del lavoro con le coppie e credo che sia un setting fondamentale.
Perché?
La coppia: una colonna portante ma fragile per la famiglia
Perché la coppia è la dimensione più fragile della famiglia ma allo stesso tempo è la colonna portante.
Per le coppie è difficile chiede aiuto e spesso arrivano sull’onda del disagio di un figlio. Fa paura mettersi in discussione come coppia e forse ci si aspetta dal terapeuta un giudizio, come se si fosse in un contesto giudiziario anziché terapeutico.
In realtà il lavoro con la coppia è molto interessante ed ha un’ampia azione preventiva perché prendersi cura della coppia può prevenire disagi non solo per i partner ma per l’intera famiglia.
Partiamo dalla premessa.
La scelta del partner
Come si sceglie un partner?
La scelta non è mai totalmente casuale, non avviene mai su basi razionali e consapevoli ma incidono degli aspetti profondamente inconsci.
La coppia è un incastro di bisogni.
Ciascuno di noi nel legame con l’altro porta con sé dei bisogni che non ha risolto nella propria storia di sviluppo, nella propria esperienza familiare. Si usa una metafora poco romantico ma molto evocativa per presentare la relazione di coppia che viene paragonata al cestino della spazzatura.
Perchè?
Perché le persone portano le loro irresoluzioni soprattutto nel legame di coppia.
Quindi la coppia è chiamata a reinventarsi e ad affrontare numerose sfide. Esistono delle fasi del ciclo vitale: è diverso parlare di una coppia con figli piccoli o di una coppia con figli adulti che stanno per uscire di casa.
Un po’ come una persona ha delle tappe di sviluppo, così anche la coppia che è chiamata a reinventarsi a ricostruire quel patto implicito che tiene uniti.
Terapia di coppia: ricongiungimento o separazione?
L’esito della terapia di coppia non è prestabilito.
Nel senso che non sappiamo se è il ricongiungimento o la separazione, ma è sicuramente accompagnare la persona ad una buona consapevolezza di sé in rapporto con l’altro, mentre in coppia si tende a decentrarsi molto su cosa pensa, ciò che può provare l’altro.
È importante portare lo sguardo su di sé.
Coppia sana: l’importanza dei confini
Per una coppia sufficientemente sana sono fondamentali i confini:
- sia con l’esterno per proteggersi da invasioni e intrusioni ma allo stesso rimanere in connessione con l’esterno, con la realtà sociale.
- sia all’interno, perché paradossalmente per essere intimi occorre essere sufficientemente separati e deve esistere un io e un tu, in interconnessione ma anche in comunicazione autentica.
Io collaboro da anni con il Centro di psicologia e psicoterapia Il Filo di Arianna ed è una collaborazione a cui tengo molto perché è un luogo in cui si pone al centro la persona con la sua soggettività.
Per questo è presente un’equipe multispecialistica proprio per garantire una risposta personalizzata alla richiesta di aiuto.
dottoressa Giulia Gregorini, psicologa e psicoterapeuta