Come riconoscere un narcisista patologico

riconoscere narcisista patologico psicoterapia roma prati il filo di arianna

Il disturbo narcisistico di personalità

“Quell’uomo è davvero un narcisista!”

Quante volte ti è capitato di sentir pronunciare una frase del genere?

Magari sei stata tu stessa a usare il termine “narcisista” per definire il tuo partner, lamentandoti di quanto sia noncurante, egoista e pieno di sé. Quando parliamo di narcisismo, però, ci stiamo riferendo a un vero e proprio disturbo della personalità, diagnosticabile sulla base di alcuni criteri ben precisi, elencati nel DSM, il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali.

Una descrizione del narcisista patologico

Ciò che caratterizza il narcisista patologico è un senso grandioso di sé, che si esprime in varie modalità. Si dà continuamente arie di importanza, esagerando i successi ottenuti e i traguardi raggiunti nei più diversi ambiti, da quello professionale a quello amoroso, dallo sport ai viaggi, al punto da sembrare presuntuosi e arroganti.

Spesso, infatti, le loro continue vanterie presuppongono una svalutazione dell’altro, una sottostima del contributo dato dall’interlocutore.

Il narcisista fa sfoggio dei propri talenti, che ritiene superiori a quelli di ogni altro, sopravvalutandosi. Dà l’impressione di sentirsi unico, eccezionale, diverso da tutti gli altri e proprio per questo ritiene che tutto gli sia dovuto, tanto che si meraviglia se non ottiene ciò che sente debba spettargli di diritto. Attende per sé un trattamento speciale, pensa di dover sempre venir soddisfatto in ogni sua richiesta.

Per questa sua caratteristica, spesso è portato a sfruttare gli altri, a intrecciare relazioni meramente utilitaristiche, a circondarsi di persone che sono per lui come degli ornamenti di cui fare sfoggio, alla stregua di una rombante macchina sportiva, di un sostanzioso conto in banca o di una bellissima e giovanissima amante.

Spesso è assorbito da fantasie di successo, potere, bellezza e amore, senza porsi alcun limite.

Egli desidera essere ammirato da tutti, anzi quasi idolatrato. Il narcisista è affamato di approvazione, ha bisogno che gli altri rivolgano su di lui uno sguardo rapito ed estatico.

Al punto che, se qualcuno lo contraddice o lo delude, egli lo cancella dalla propria esistenza.

Anche se dà l’impressione di essere un uomo di successo sicuro di sé ed estremamente affermato, in realtà è tutto il contrario. Il narcisista patologico, infatti, ha un’autostima così fragile che rischia di sgretolarsi al minimo tocco.

L’unico modo che conosce per tenerla in piedi è ricevendo elogi e complimenti.

Tutto questo si accompagna a una sostanziale mancanza di empatia cioè all’incapacità di mettersi nei panni degli altri, di riconoscere le loro emozioni, i sentimenti e le necessità.

Le cause del narcisismo

Ma cosa c’è alle origini del narcisismo patologico? Cos’è che provoca lo sviluppo di questo disturbo di personalità?

Come abbiamo evidenziato in un precedente articolo dedicato a come guarire le ferite dell’autostima, per formare l’immagine di sé e individuare il proprio valore, il bambino si specchia negli occhi dei suoi genitori.

Quando questo rispecchiamento avviene in modo distorto e il genitore rimanda al proprio figlio un’immagine svalutata, ecco che si creano delle ferite narcisistiche, che vanno a influenzare in modo profondo l’identità del bambino.

Alice Miller spiega che come reazione a queste ferite l’individuo crea due Falsi sé:

il Falso sé rappresentato dall’immagine svalutata, trasmessagli dai genitori che non sono stati in grado di amarlo per ciò che era, di riconoscere i suoi bisogni e le sue emozioni e hanno proiettato su di lui le proprie aspettative;

il Falso sé grandioso, che si sviluppa nel tentativo di trovare un equilibrio e ipercompensare, proteggendosi dalla sofferenza provocata dall’immagine negativa che si è introiettata da bambini.

La psicoterapia per il narcisista patologico

Guardando al passato e alle esperienze infantile, si comprende davvero appieno ciò che spinge il narcisista patologico ad agire in un certo modo. Egli, di fatto, cerca costantemente conferme, elogi, complimenti nel tentativo di sostenere la propria traballante autostima.

Il problema è che li cerca all’esterno, fuori da sé, come un tossicodipendente. Non gli basta mai, perché la sua “dose” dura per un breve momento di euforia.

Poi deve ricominciare a cercare, all’infinito.

Non possono essere gli altri a restituirgli il suo valore, a colmare il vuoto profondo che sente dentro e che cerca in ogni modo di nascondere dietro la maschera della grandiosità.

Soltanto un buon percorso di psicoterapia può aiutare a risolvere il disagio.

Il terapeuta deve andare a contattare quelle ferite iniziali profonde, attraverso diverse tecniche e l’esperienza emotiva sostitutiva in cui lo mette in contatto con quel valore profondo, animico che c’è in ognuno di noi, l’unico che può placare questa ossessione, questo atteggiamento ossessivo-compulsivo.

 

 

Immagine di copertina: Immagine di drobotdean su Freepik

Il Filo di Arianna Psicoterapia Roma Prati - Contatto Rapido