Difficoltà e sfide sono parte integrante del percorso di ogni coppia. Dopo la fase dell’innamoramento caratterizzata da emozioni intense, forte coinvolgimento e totale idealizzazione dell’altro, il velo cade e si comincia a fare i conti con la realtà.
Si cominciano a vedere i difetti dell’altro, nascono le prime incomprensioni e si deve lavorare insieme per trovare un nuovo equilibrio tra partner.
In questo contesto, può capitare di trovarsi ad affrontare una crisi di coppia.
All’improvviso, l’altro ti sembra un estraneo.
Anche se siete vicini, vivete nella stessa casa e condividete il letto, avverti una distanza incolmabile. Non riesci più a esprimere quello che senti e che provi. È come se tra di voi ci fosse un muro e non riusciste più a comunicare.
Ogni pretesto è buono per litigare e urlarvi addosso le vostre frustrazioni e la rabbia che vi sentite ribollire dentro. Non fate altro che rinfacciarvi le vostre reciproche mancanze.
Mancano l’intesa e la complicità, il desiderio di un tempo sembra svanito nel nulla.
Il rapporto di coppia sembra destinato a spezzarsi sotto il peso dell’incomunicabilità.
Perché accade?
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Perché una coppia va in crisi
Ogni coppia è un mondo a parte, un caso a sé stante. Di conseguenza, ciò che mette soltanto in difficoltà due partner può mandare completamente in crisi un’altra coppia.
Le ragioni alla base della crisi possono essere tantissime.
Magari è intervenuto un forte cambiamento che vi ha destabilizzato.
Può trattarsi, per esempio, della perdita del lavoro da parte di uno dei partner, un evento che può compromettere la stabilità della famiglia, intaccando un precedente benessere economico.
Può trattarsi di un lutto improvviso, che apre una profonda lacerazione interiore in uno dei due partner. L’altro può sentirsi in difficoltà nello stargli vicino, può temere di farlo star peggio attivando in lui o in lei stati emotivi dolorosi oppure può non sentirsi in grado di sostenerlo nel difficile compito di elaborare la perdita.
Un’atmosfera così cupa e pesante può innescare una crisi di coppia.
Ma anche un evento gioioso, spesso molto atteso, come la nascita di un figlio può determinare un momento di forte difficoltà. Non si è più soltanto coppia, ma si è anche genitori. Dalla dimensione esclusiva del rapporto a due si passa a quella di famiglia, in cui c’è un terzo che ha bisogno di ricevere cure, affetto e attenzioni costanti.
Cambiano i ritmi, arrivano le notti insonni tra cambi di pannolini, pianti e poppate. Ci si sente più stanchi e svuotati, si ha meno tempo per sé stessi e per l’altro.
È una fase di passaggio delicata, che richiede una ristrutturazione del rapporto.
Talvolta, purtroppo, si finisce col trascurare la coppia, dimenticando di alimentare la relazione, lasciandola progressivamente inaridire.
Anche l’inizio di una nuova fase di vita può rivelarsi critico per la coppia. Pensiamo, per esempio, alla decisione di andare a convivere dopo mesi o anni di relazione stabile o anche la decisione di sposarsi, prendendosi un impegno “per la vita”.
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Coppie in crisi: perché andare in terapia?
Facciamo una premessa doverosa.
Non è detto che l’esito della terapia di coppia sia un ricongiungimento.
Quello della terapia di coppia a Roma Prati è uno spazio sicuro in cui i partner possono cercare una soluzione ai propri problemi e prendere una decisione sul futuro della relazione: continuare a stare insieme, trovando un equilibrio nella differenza, oppure lasciarsi in modo sano, dopo aver preso consapevolezza su di sé.
Recuperare un rapporto in crisi può essere un’impresa ardua.
Tuttavia, l’intervento terapeutico si propone come valido strumento per affrontare i problemi di coppia, promuovendo il dialogo e il recupero di una relazione sana, qualora ve ne siano i presupposti.
Coppie in crisi: la terapia per lavorare sulla comunicazione
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La terapia di coppia fornisce ai due partner un contesto protetto entro il quale confrontarsi in un clima sereno. Il terapeuta si comporta come un mediatore, un terzo esterno ed estraneo alla situazione, che osserva senza prendere le parti dell’uno o dell’altro.
Egli dà modo a entrambi di esprimere liberamente pensieri ed emozioni, senza paura del giudizio, definendo delle regole condivise che tutti e due i partner devono rispettare. Per esempio, nel corso di una discussione particolarmente accesa, che sta scivolando nella litigata, può chiedere di abbassare il tono della voce, spegnendo l’aggressività.
Egli si assicura che non vi siano mancanze di rispetto o offese nel corso del dialogo a cui assiste, intervenendo dove necessario per agevolare il fluire della comunicazione e la comprensione tra le due parti.
In questo frangente, egli può fornire ai membri della coppia un’interpretazione della comunicazione. Ciò che viene interpretato, però, non è il contenuto, ciò di cui si sta parlando, i fatti che vengono esposti o contestati all’altro. Egli piuttosto interpreta le modalità con cui vengono dette le cose, esplicitando le dinamiche psicologiche sottese alla scambio in corso.
L’interpretazione fornita dal terapeuta può essere di grande aiuto nel promuovere l’ascolto attivo ed empatico dell’altro. Non ci si sofferma sulle parole, ma si va oltre, cercando di accogliere l’altro, sforzandosi di comprenderlo a fondo, di aprirsi al suo punto di vista, senza giudicarlo.
Il terapeuta può anche ricorrere alla tecnica della riformulazione che consiste nel restituire all’emittente il suo stesso messaggio, riformulandolo in altri termini, in modo da capire se il messaggio è stato recepito nel modo corretto e se quello che è arrivato al partner è effettivamente quello che gli si voleva comunicare.
Si può ricorrere a strumenti diversi come:
- la parafrasi, con la quale si cerca di dire con altre parole quello che si è ascoltato
- il riepilogo, con il quale si sintetizza un contenuto molto lungo
- la riformulazione correttiva, che serve a ripetere la comunicazione concentrandosi soltanto sugli aspetti salienti, sui concetti più importanti
- la riformulazione critica, con la quale si cerca di mettere in primo piano e sottolineare elementi latenti del messaggio, aspetti poco considerati o impliciti, che vengono resi evidenti
- la delucidazione, che permette di chiarire le comunicazioni confuse e poco comprensibili
Il terapeuta, però, ha soprattutto la possibilità di sospendere l’agito cioè l’espressione dei vissuti emotivi conflittuali attraverso l’azione, invitando i membri della coppia a spostarsi nella dimensione della riflessione.